I rischi per l’Italia

Dalla parte di Angela

Nonostante le grandi pacche sulle spalle ed i sorrisi a quattro ganasce, quasi fosse una rimpatriata fra vecchi compagni di scuola, Renzi si è schierato non dalla di quegli studenti che fanno le marachelle ma dalla parte del preside, ovvero di Angela Merkel. L’intervista del premier al “Sole 24 ore”, è emblematica: tutte le colpe ricadono, su Tsipras e Syriza che hanno deciso di far saltare il tavolo indicendo il referendum. Il governo italiano è convinto in effetti che la Grecia per ottenere condizioni diverse deve rispettare le regole altrimenti “non c'è più una comunità”. E Renzi ha delle ragioni, perché l’Italia non ha fatto la riforma delle pensioni per lasciare che i greci continuino ad andare in pensione a sessant’anni di età. Lo stesso vale per la riforme del lavoro. Non è stata fatta per consentire agli armatori greci, che hanno votato Syriza magari, di continuare a non pagare le tasse. Insomma Renzi si è espresso chiaramente. Se Tsipras pensa di essere il più furbo di tutti si sbaglia e l’Italia ha difeso la Germania, divenuta un alibi per chi non ha voglia di assumersi le sue responsabilità. Renzi ha ragione quando loda Angela Merkel per la determinazione dimostrata nel tentativo di salvare la Grecia con una parte cospicua del suo partito e del suo elettorato di traverso. Il premier italiano in frangenti così perigliosi, avrebbe potuto lasciarsi andare a certe pulsioni qualunquistiche nei confronti nell’Unione europea che pure vanno per la maggiore, ed invece ha tenuto la barra dritta, complimenti. Il nostro timore però che Renzi più che preoccuparsi del destino dell’Europa, si sia premurato di rassicurare gli italiani spiegando che il nostro Paese non rischia nulla da un eventuale default greco, essendo oramai fuori dalla linea del fuoco. Noi crediamo l’esatto contrario, ovvero che il percorso di riforme strutturali imboccato dal governo, sia timido, insufficiente, se non addirittura sbagliato e che la crescita economica insulsa, tanto che anche se l'ombrello della Bce ci mette al riparo, questo va bene in caso di temporale e non di un uragano. Per il bene del Paese il nostro augurio è che i greci domenica votino “si” alla proposta europea e che tutto si risolva rapidamente, magari con un nuovo governo ad Atene. Quanto al nostro presidente del Consiglio, lo inviteremmo ancora a tenere i piedi per terra.

Roma, 1 Luglio 2015